
Nell’essere umano le sensazioni, le emozioni e gli affetti precedono la nascita del pensiero, o ne costituiscono la prima forma, e la coerenza e la continuità delle esperienze relazionali primarie fonda la possibilità stessa che si costituisca nel tempo un “apparato per pensare i pensieri”, una capacità creativa e riflessiva. Le ferite relazionali e fisiche primarie sono sempre insidiose, perché il vissuto traumatico che le accompagna può portare con sé scissioni più o meno profonde tra parti della psiche che faticano così a svilupparsi in modo armonioso, a rimanere in contatto tra loro e a connettersi con un Io sufficientemente strutturato e flessibile. Diventa così difficoltoso, quando non impossibile, che l’Io riesca a governare la personalità divenendone il centro cosciente.
Durante l'analisi si lavora ricostruendo storie, riannodando eventi, incontrando la nostra Ombra, legittimando vissuti, tessendo significati, autorizzando emozioni, segnando limiti, interpretando sogni e fantasie, cercando tracce di eventi e significati rimasti nascosti o non ancora creati, ricontattando la nostra autenticità.
La riconnessione tra le parti scisse della personalità porta con sé la possibilità di una conoscenza nuova e più completa di noi stessi. Solo in questo modo può nascere un individuo libero di scegliere e di agire. Con l’analisi il Soggetto conquista la possibilità di costruirsi strumenti per elaborare un pensiero libero e creativo e per riconnettersi al suo stesso desiderio, inteso come apertura, tensione, trasformazione che può nascere solo dall’accettazione di una mancanza e di un limite insiti nella natura umana stessa.
Il superamento della logica del bisogno (e dell'uso dell'Altro come oggetto per soddisfarlo), la riscoperta del desiderio, l'esercizio della funzione riflessiva e l’amore sono le caratteristiche di un essere umano che impara a viversi come Soggetto riflessivo. Da questa nuova posizione e dall’accettazione di uno spazio fra sé e l’Altro può allora nascere la possibilità di vivere anche l’Altro come Soggetto, portatore di un suo principio individuativo.
Lo spazio tra sé e l’Altro non si potrà mai riempire, ma solo percorrere: con il desiderio, con il pensiero, con l’amore, inteso non più tanto come sentimento, quanto come modo di essere in relazione con il mondo, la natura, gli amici, il partner, gli esseri umani tutti.